ALBO DELLE TRADIZIONI CIMITILESI

"uno sguardo al presente"

Cimitile rivive, in determinati periodi dell'anno, antiche tradizioni, legate per la maggior parte alla vita religiosa profusa attorno alle Basiliche Paleocristiane, molte di queste, si perdono nella notte dei tempi, altre, adeguate ai tempi moderni, sempre in fede ai valori tramandati dai nostri avi.


FESTA PATRONALE DI GENNAIO

Al santo patrono "Felice" sono dedicati solenni festeggiamenti che richiamano una gran folla di pellegrini.

Il 5 gennaio, inizio del novenario in preparazione alla memoria del Santo Patrono: era caratterizzata da una breve processione per il centro storico della cittadina, “a' sagliut'e san Felice”, che rievoca la salita della statua (situata nella basilica maggiore di San Felice in Pincis) in parrocchia (oggi abolita dalle normative diocesane), sostituita con la Liturgia propedeutica al novenario, con l'intronizzazione dell'effige del Santo Patrono.

La sera del 13 gennaio, i bambini delle classi III, IV e V elementare, animano la celebrazione eucaristica, della vigilia della Memoria Liturgica, in parrocchia, rendendo omaggio il Santo Patrono, con l''inno a lui dedicato. Dopo la Messa serale, anche agli adulti hanno la possibilità di cantare l'inno di San Felice, nelle basiliche paleocristiane, dove ha inizio una fiaccolata che si conclude in parrocchia, per la solenne veglia.

I festeggiamenti da tutti più attesi avvengono il 14 gennaio di ogni anno. Fin dal primo mattino i rintocchi delle campane, annunciano il giorno di festa, con grande emozione nel cuore del popolo cimitilese, già desto dalle ore 4:00, per le note gioiose della banda musicale che percorre le vie del paese, accompagnata dagli spari di petardi nella tradizionale "DIANA" in gergo, detta “a' rian’”, che rievoca l'arrivo dei pellegrini da ogni parte della Campania e non solo. Alle 6:00 la prima messa annunciata dal suono dell'antica campana usata solo in questa occasione, alla messa delle 6:00 segue quella delle 7:00, delle 8:00 e quella delle 9:30 celebrata generalmente dal vescovo diocesano. Verso le 10:30 tutto è pronto per la solenne processione, che si avvia e si snoda per le strade della cittadina, tra la folla, con la partecipazione delle Arciconfraternite, maschili e femminili, con i tradizionali labari e i loro paramenti corali, mentre si innalzano le note dell' inno a San Felice, cantato da bambini.

La festa continua la prima domenica, dopo otto giorni dal 14 gennaio, la cosiddetta "ottava". È un intero giorno che è dedicato a San Felice, portandolo in tutte le strade e vicoli, dove hanno luogo spettacoli di fuochi pirotecnici che sono sparati per salutare il Santo.

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SETTIMANA SANTA

Il venerdì, precedente la Domenica delle Palme, la statua dell'Addolorata, è portata in processione preceduta dall'omonima Arciconfraternita i cui confratelli, per l'occasione, oltre al tradizionale paramento indossano anche un vecchio copricapo, il cosiddetto "cappuccio".

La Domenica delle Palme, di buon mattino, presso il monumento della Croce, situato nell'omonimo rione, si riuniscono i fedeli per la rituale benedizione delle palme, officiata dal proposito di Cimitile, dando avvio alla processione, che termina nella parrocchiale e la commemorazione della Passione di Cristo.

Il Venerdì Santo, ha inizio di buon mattino, con l’arrivo dei pellegrini da Marzano di Nola (Av), detti “Marzanesi”, i quali percorrono le strade principali della cittadina, intonano delle antiche laude “Sortium dies Domini” (i lamenti del Signore), sostando in adorazione presso l’altare della reposizione, nella Parrocchiale, e completando il pellegrinaggio a Cimitile nelle Basiliche Paleocristiane, per poi ritornare nel Vallo di Lauro, per proseguire i riti del Venerdì Santo.

Nel pomeriggio del Venerdì Santo, dopo l’azione liturgica nella Chiesa Parrocchiale, ha inizio la tanto attesa rappresentazione nello spazio verde delle Basiliche, con la partecipazione di più di duecento figuranti, che con dedizione, mesi addietro, si sono preparanti a questo giorno, il tutto allietato dal canto commovente del "coro delle donne", che sorreggendo un lenzuolo, con l'immagine del Cristo morto, intonano un inno, scritto e musicato negli anni '80, andando a sostituire quello più antico.

Tutto ha inizio seguendo le quattordici stazioni canoniche della via crucis: Gesù nell’orto degli ulivi; Gesù davanti al Sinedrio; Gesù davanti a Pilato, la flagellazione, Gesù è caricato della Croce.

Dopo la prima parte ha inizio la via del Calvario, in itinere per le strade della cittadina, continuando sulle stazioni della via Crucis: Gesù incontra la Madre; Gesù cade per la prima volta; Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la Croce; La Veronica asciuga il volto di Gesù; Gesù cade la seconda volta; Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme; Gesù cade la terza volta.

Si ritorna nello scenario delle Basiliche Paleocristiane, dove ha luogo la parte più suggestiva dell’intera giornata con la rappresentazione, sempre sulle orme della via crucis, del: Gesù è spogliato delle sue vesti; Gesù è inchiodato sulla Croce; Gesù muore in croce; Gesù è deposto dalla croce sulle braccia di Maria; Gesù è deposto nel sepolcro.
Al termine della funzione si aprono i "Sepolcri", dove è possibile venerare l'effige di Gesù morto, nelle Basiliche e nelle Confraternite, fino al mezzogiorno del Sabato Santo.

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FESTA DELLA MADONNA DEL CARMINE

Nel mese di luglio, ha luogo la festa della Madonna del Carmine, con il novenario religioso, nell'omonima Chiesa, che inizia il 7 luglio e termina il giorno della festa, il 16 luglio, con la tradizionale processione per le strade della cittadina e con la tradizionale Sagra degli Gnocchi, mutata nel tempo. Nel giorno della Festività della Madonna del Carmine, il 16 luglio, i Cimitilesi, si riunivano per pranzo, nel Complesso Basilicale Paleocristiano, per condividere insieme, come una vera gran famiglia, il companatico, e ognuno portava i tegamini con gli Gnocchi, accompagnati dalla Parmigiana di Melanzane.
Alle origini dell’antica sagra è difficile risalire, ma si può risalire all’ultimo anno, vale a dire il 1963, quando la sede dell’Arciconfraternita del SS. Crocifisso e Maria SS. del Carmelo, dovette abbandonare il Complesso Basilicale per motivi di restauro.
Dopo diversi anni, l’Arciconfraternita fu sistemata in una nuova sede e così nel 1988, decisero di riprendere quest’usanza di mangiare gli Gnocchi nel giorno della Madonna del Carmine e in maniera mutata ebbe così vita l’attuale Sagra degli Gnocchi.

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FESTA DI SANT'ANNA

Nel mese di luglio, ha luogo un altra festa molto sentita, quella di Sant'Anna, che inizia il 17 luglio, con il novenario, nell'omonima chiesa, e termina il giorno 26 luglio, festa di Sant'Anna. In questo giorno, le partorienti a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare.
In questa ricorrenza, c'era l'usanza nelle famiglie, di preparare per pranzo le "lavane" (in italiano "lagane"), pasta fresca fatta a mano e condita con salsa di pomodori freschi.

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FESTA PATRONALE ESTIVA

La seconda domenica di settembre si celebra la festa religiosa e civile di San Felice, per ringraziare il Santo Patrono, del raccolto dei frutti della terra, vista la civiltà contadina di cui Cimitile era fiorente. Una settimana dedicata ai festeggiamenti civili e religiosi, con spettacoli ludici musicali, in piazza, e l'accensione delle luminarie; mentre per i festeggiamenti religiosi, ha luogo il triduo con inizio il giovedì, antecedente la seconda domenica di settembre, e la processione del Santo Patrono, nel pomeriggio della domenica.

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PROCESSIONE E SORTEGGIO DI GESÙ BAMBINO

Ultima, ma non certamente per importanza, un'antica tradizione (già attestata nel 1863) vuole l'estrazione, ogni tre mesi, di una statuina di Gesù Bambino, del '700, tra tutte le famiglie cimitilesi, iscritte in apposito registro. Il sorteggio avviene la domenica dopo la Celebrazione delle 11:00, avvisata la famiglia, nel pomeriggio, in Chiesa, avviene lo scambio, con la famiglia che deteneva la statuina, portata in parrocchia con una breve processione, si recitano delle orazioni e riparte in processione, per la dimora della nuova famiglia, che l'ho ospiterà per i successivi tre mesi.